Roberto Zito

 

 

Novembre


Così arrivi temuta nemica/

vento gelido tra le fronde

degli alberi.

Così arrivi spietata aguzzina

e sferri il tuo colpo maligno

lasciandoti dietro antichi silenzi.

Abulico burattino
                               l’orologio
scolpisce sul muro circonferenze perfette/

numeri astratti fatti di niente che precludono
                             con l’inizio
la loro stessa fine.

E noi
forti della nostra giovinezza
                                    fieri
stringiamo il nostro pugno al cielo

ed in esso strane geometrie libero

disegna l’aquilone...


Ma tutto è già così lontano,

tutto troppo in fretta finito.

Così arrivi temuta notte/

vento gelido su petali rossi di rose

già appassite e batti i tuoi pugni

su pietre scolpite da tempo.

E’ dunque così corto il nostro volo

e tanto breve è il nostro tempo?

 

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