PINO GENTILE
 - La Città delle scale
 

  1. Presentazione del critico d'arte prof. Lucio Attorre

  2. Scrivere, annotare, raccontare: quasi un destino (Pino Gentile)

  3. Potenza, la sua storia e il suo futuro (Autore)

  4. Le scale tra le bellezze considerevoli della città

  5. Potenza è la città che vogliamo?

  6. L'aeroporto a Potenza è realtà

L’Aeroporto a Potenza è realtà

 

Il discorso sulla realizzazione di un aeroporto a Potenza non è nuovo. Sin dagli anni ‘60 se n’è infatti ipotecata la realizzazione in località “Piani del Mattino”: sono stati portati avanti studi, progetti, ma il tutto è rimasto nel campo delle buone intenzioni, e, per lunghi anni, non si è fatto più alcun cenno. Forse perché l’argomento è stato frenato per una denuncia a suo tempo presentata dai sindacati alla magistratura.

 

È quanto afferma il compianto studioso L. Carlo Rutigliano in un servizio giornalistico dal titolo “Un eliporto per Potenza” apparso sulla rivista bimestrale “Dimensione” della Banca Cooperativa di Pescopagano nel 1981, dove si sottolinea che ciò “non ha giustificato il totale silenzio che sulla vicenda “aeroporto” hanno mantenuto tutti coloro che, nel tempo, per responsabilità pubblica, avevano comunque operato perché Potenza avesse un aeroporto. Né giustifica il silenzio che le “teste d’uovo” di casa nostra continuano ad osservare sulla mancanza, in Basilicata, della struttura aeroportuale. Non stupisce, quindi, che l’idea di realizzare a Potenza un eliporto possa da molti essere considerata avveniristica, se non utopistica”.

 

La città, sottolinea ancora Rutigliano, si è enormemente sviluppata solo, o principalmente, con l’innaturale rigonfiamento della sua popolazione. Per il resto, continua a regredire rispetto a parti del territorio ove si produce più ricchezza e si realizza maggior sviluppo, anche perché verso di esse si convogliano cospicui investimenti, per la quasi totalità di provenienza pubblica.

 

Da un paio di mesi è trascorso un anno dal giorno del terribile terremoto che, il 23 novembre ‘80, sconvolse Potenza e diversi centri della Basilicata. E tutti ricordano che, nelle settimane successive, l’aiuto venne dal cielo, dagli elicotteri che, in qualsiasi condizione atmosferica operarono per soccorrere feriti e portare aiuto ovunque: nei Comuni e nelle campagne, sulle zone più aspre e nelle vallate.

 

Un vero e proprio eliporto venne realizzato a Potenza nei pressi del Basento, e funzionò egregiamente per oltre due mesi, nonostante le condizioni di emergenza in cui operavano sia i tecnici che i piloti.

 

È stato un esempio di funzionalità e di efficienza che, trasferito nella vita civile, apre orizzonti nuovi per la nostra regione, in cui la mancanza di collegamenti rapidi e funzionali ha da sempre rallentato enormemente la vita economica e sociale. Un collegamento “civile” di elicotteri Potenza - Bari - Napoli - Roma significherebbe il superamento di tutte le barriere esistenti per accedere rapidamente ai grandi flussi del traffico nazionale ed internazionale.

 

“Prendere l’aereo” sarebbe così facile e rapido anche per il lucani. Vantaggi, inoltre, anche per i quotidiani spostamenti di uomini politici, di amministratori, funzionari, tecnici, operatori economici e, per quanto riguarda gli enti pubblici, sensibile risparmio di danaro. Basti pensare semplicemente alle “macchine blu”, con tutto ciò che esse significano in termini di esercizio e di personale.

 

C’è poi il ruolo che, anche in questo, va assegnato alla città di Potenza, sostanzialmente lontana dai grandi flussi di traffico e, sotto certi versi, ingiustamente penalizzata. Un ruolo che non può continuare ad essere secondario anche per ciò che Potenza ha significato in fatto di anticipazione di idee e di programmi, di lungimiranza, nel proporre al Governo nazionale ed al Parlamento iniziative che facilitassero il più possibile i suoi collegamenti con il resto del Paese.

 

La richiesta di un aeroporto a Potenza - ad esempio - venne avanzata ben 55 anni fa, quando Commissario al Comune era il dott. Antonucci.

Era il 1925 e l’aviazione civile viveva i momenti più esaltanti. ll governo stava preparando nuovi programmi di sviluppo dei collegamenti aerei, tra i quali “il congiungimento delle rotte aeree tirreniche ed adriatiche”. Potenza cercò di inserirsi, purtroppo senza successo, in quello che, almeno per noi, costituiva un progetto avveniristico. Erano gli anni in cui le condizioni sociali ed economiche della nostra regione abbisognavano di energici ed urgenti interventi. Quando il viaggio in ferrovia da Potenza a Napoli durava, con treni diretti, dalle cinque alle sei ore, il movimento dei viaggiatori e delle merci era notevole, ma toccava in particolare la direttrice Salerno-Napoli, mentre restavano tagliate fuori intere zone della Basilicata, come quelle a sud di Lagonegro ed a nord di Potenza, la valle del Basento, la collina materana. Senza dire che, laddove la ferrovia passava, gli abitati erano distanti chilometri da una qualsiasi stazione. I benefici della strada ferrata, allora, si disperdeva-no, quando non si annullavano del tutto, nella mancanza del collegamento tra stazione ferroviaria ed abitati.

 

Nonostante ciò, l’idea di un aeroporto a Potenza era nata al momento giusto e, se avesse trovato attuazione, si sarebbe determinato un ben diverso sviluppo per la città. Anche negli anni Sessanta, quando l’ isolamento e la mancanza di strade a scorrimento veloce costituirono il più rilevante freno ad una ordinata trasformazione della nostra società, la mancanza di un aeroporto a Potenza costituì ostacolo insuperabile e determinante, perché taluni orientamenti e talune scelte potessero determinarsi in modo diverso da quanto, purtroppo, è accaduto.

 

Da allora ad oggi ne è passata acqua sotto i ponti e della ventilata possibilità di realizzare l’aeroporto a Potenza non si è più parlato. Il discorso è tornato alla ribalta nel mese di gennaio 2002.

 

 

 

 

Aviosuperficie attrezzata

 

Più che di aeroporto si parla di “aviosuperflcie attrezzata”. Ma la sostanza non cambia: è sempre più vicino il giorno in cui da Potenza (“Piani del Mattino”) partiranno aerei civili che collegheranno il capoluogo lucano - in una prima fase - con Roma, Milano, Bologna e Bruxelles. Si è effettuato così un sopralluogo di esperti della società Falcone, a bordo di un elicottero, che hanno monitorato la zona da un punto di vista tecnico. Al “giro” di perlustrazione hanno partecipato anche il consigliere regionale Gerardo Mariani, “ispiratore” dell’iniziativa, il sindaco di Potenza, Gaetano Fierro, l’assessore comunale al traffico, Felice Scarano.

Il progetto dell'Aviosuperficie attrezzata prevista a "Piani del Mattino"

Si tratta di un “atto” ufficiale che ha un background di precedenti sondaggi e valutazioni tecniche: ”Già in passato - conferma Gerardo Mariani, presidente della II Commissione Bilancio e Programmazione della Regione, abbiamo effettuato monitoraggi con tecnici dell’Enac e con l’Alitalia e siamo ad un punto in cui si può affermare che, quello che fino a poco tempo fa sembrava fosse un sogno irrealizzabile, può divenire palpitante realtà”.

Il progetto dell’“aviosuperficie attrezzata” che, come dicevamo, sorgerà a Piani del Mattino, nella stessa zona dove negli anni ‘60 - ‘70 si ipotizzò la realizzazione dell’aeroporto, ha preso l’avvio con con una delibera dell Comune di Potenza, che si “riappropria” cosi del suolo sul quale potrà intervenire per piccole opere di riassetto a corredo della pista di atterraggio. “Non ci vorranno tanti soldi - precisa Fierro - e finalmente dimostreremo che anche da queste parti, tecnicamente, è possibile volare. Cominciamo con l’aviosuperflcie per poi arrivare all’aeroporto vero e proprio, sul quale c’è un impegno di spesa della Regione Basilicata pari a 70 miliardi di lire”. Sarà la società Falcone s.r.l. di Trieste (che gestisce anche l’aviosuperficie di Lavello) ad assicurare il servizio di aerotrasporto. Due i velivoli previsti, con una capienza di 21 posti ciascuno (19 passeggeri e 2 componenti dell’equipaggio):

“Ci sono davvero tutte le condizioni adatte per ottimizzare il progetto”, dice dal suo canto Antonio Di Giacomo, responsabile dell’aviosuperficie lavellese alla guida dell’elicottero che ha sorvolato la città. Perché un aviosuperficie attrezzata e non un aeroporto? Questione di costi e di praticità. Ormai, precisa Di Giacomo, in Europa si parla sempre più spesso di aviosuperfici, strutture più “snelle” che non comportano una gestione troppo complessa dal punto di vista operativo e, soprattutto, economico”. Proprio l’aspetto gestionale è alla base delle riflessioni degli scettici sulla fattibilità di un aeroporto in Basilicata. Lo “sbilanciamento” tra costi - ricavi e l’esiguità dell’utenza, insomma, non giustificherebbero l’esistenza di una “aerostazione” sul territorio lucano: “Probabilmente è così - precisa l’assessore Scarano - ma sarà in ogni caso il mercato a dirci su quale strada incamminarci”.

 

 

 

 

A Perugia per studiare il modello umbro

 

Tutti a studiare il “modello umbro” per trasferirlo a Potenza.

Una delegazione composta dal sindaco di Potenza, Gaetano Fierro, dal presidente della Provincia di Potenza, Vito Santarsiero, dall’allora assessore ai Trasporti della Regione Basilicata, Aldo Michele Radice (oggi Presidente del Consiglio Regionale di Basilicata); dal presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte, e quello dell’Associazione degli industriali della provincia di Potenza, Pietro De Sio, si è recato a Perugia. Agli amministratori lucani il Sindaco perugino, Locchi, ha illustrato le procedure di gestione integrata dell’aviosuperficie integrata e quali adempimenti è necessario porre in essere perla sua realizzazione.

 

Ad accogliere gli ospiti lucani c’è anche Enzo Cantucci, assessore comunale allo sviluppo economico: “Abbiamo creato a Perugia, egli dichiara, un aeroporto di terzo livello, classificato come aeroporto internazionale, sul quale abbiamo fatto notevoli investimenti e altri se ne prospettano grazie alla disponibilità del ministero”.

 

L’ aviosuperflcie perugina è operativa tutti i giorni e prevede un traffico di voli piuttosto consistente. Particolarmente apprezzato dalla utenza è il collegamento con Milano: ogni giorno tre voli di andata e ritorno registrano il “tutto esaurito”. “La nostra idea di fondo - spiega Cantucci - è quella di immaginare questo aeroporto come una infrastruttura legata ai vari target, tra cui il turismo d’affari. Via Malpensa, abbiamo le connessioni con tutto il mondo: possiamo fare, per intenderci, i biglietti Perugia-Pechino. Oggi registriamo la soddisfazione degli utenti che si traduce in termini di flussi turistici piuttosto consistenti”. Potenza spera di tracciare presto lo stesso bilancio per Piani del Mattino”.

 

E cosi, dopo un pò di sofferenze, inevitabili polemiche, l’“operazione aeroporto” è andata finalmente in porto. È infatti recente la notizia secondo la quale è stato affidato lo studio di fattibilità perla realizzazione di un aeroporto di terzo livello, vale a dire un’Aviosuperficie attrezzata, che ben risponde alle aspettative della realtà del “flusso” di traffico preventivato.

 

 

 

 

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