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Don Antonio Verrastro
- Avigliano, città di Maria
 

SVILUPPO DEL CULTO ALLA MADONNA NEL CENTRO URBANO


Infatti, man mano che si venivano a formare i vari, rioni, questi si raggruppavano intorno ad un luogo di culto che, prima o poi - guarda caso - prendeva a protettrice la Madonna, venerata sotto i più svariati titoli.
Così il primo raggruppamento di abitazioni che comprende "dietro le Rocche", l'antica discesa dell'orologio, la via del "forno di mezzo" con la "chianara" e l'antico "borgo di santa Caterina" gravita intorno alla CHIESA MADRE dedicata alla MADONNA DEL CARMINE, protettrice principale di Avigliano, dal 1811, in forma ufficiale, ma già dalla fine del '600 particolarmente venerata in tutto il territorio di Avigliano.
L'antico "borgo dell'Annunziata", che comprende il corso Emanuele Gianturco, "la lavanga" e la "piazzetta", fanno perno intorno alla CHIESA DELL'ANNUNZIATA, che per 17 anni - dal 1814 al 1831 - ha ospitato pure la parrocchia del SS. ROSARIO.
II "poggio" e il "serritiello" sono tenuti uniti dalla Chiesa del Monastero, dedicata all'ASSUNTA, propriamente detta CHIESA di SANTA MARIA degli ANGELI.

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SVILUPPO DEL CULTO ALLA MADONNA NEL TERRITORIO RURALE

Se poi allarghiamo lo sguardo alle zone rurali, vediamo come la MADONNA è presente dappertutto o come titolare di una Chiesa, vedi FILIANO: MARIA SS. DEI. ROSARIO; Dragonetti: MARIA SS. del BELVEDERE; Inforchia: MARIA SS. IMMACOLATA; Sant'Angelo: SANTA MARIA DEL CARMINE; Stagliuozzo: INCORONATA di FOGGIA; O come presenza di IMMAGINI E STATUE, vedi Lagopesole, Possidente, Sarnelli: STATUA O QUADRO DELLA MADONNA DEL CARMINE; Sarnelli, Frusci: STATUA DELLA MADONNA IMMACOLATA; Piano del Conte: MADONNA di SAN FILIPPO NERI.
E questa presenza non si ferma alle sole Immagini, che pure sono tanto necessarie come segno tangibile del nostro amore a Maria, ma incide nei costumi, nelle feste, nella mentalità della nostra buona gente, che nella sua semplicità offre un grande esempio di fedeltà agli eterni principi della nostra santa religione.
Così vediamo come la maggior parte delle nostre donne si gloria di portare - anche se insieme ai nomi dei propri avi -sempre o, quasi, quello di MARIA. In rispetto alla sua verginità, poi, la nostra gente, ancora oggi, nel mese di maggio, a Lei dedicato, per la quasi totalità, non va a nozze.
E perfino nella lotta contro i borboni, le canzoni che inneggiavano alla libertà, terminavano con una acclamazione in cui, assieme al nome di Dio, era ricordato anche quello di MARIA: "Viva Dio, viva MARIA, l'uguaglianza e la libertà".
Il Rosario è la preghiera tutt'ora più diffusa tra le nostre famiglie: non poche, ancora oggi, la recitano, dopo cena, con tutti i membri, riuniti insieme intorno al desco familiare.
Al saluto, ancora in voga, di "aurame Dij", si risponde sempre "cu Gesù e Maria" (Preghiamo il Signore, con Gesù e Maria).
L'ospitalità tra la nostra gente è ancora sentita come cosa sacra; la purezza dei costumi, come testimonianza di un animo forte; l'austerità della vita, come docilità del corpo ai richiami dello spirito.
Il tutto coronato da un sentire l'amicizia e la solidarietà come norma suprema del vivere.
Valori questi sui quali il nostro popolo ha visto sempre scandita la vita della Madonna.
E' vero che le sue feste hanno preso un aspetto anche di solennità civile, ma non mai a discapito del vero spirito religioso: possiamo parlare di una bella cornice (solennità civile), in cui si racchiude un quadro ritenuto molto prezioso (festa religiosa).

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CULTO ALLA MADONNA DEL CARMINE

Nella Madonna, onorata, poi, sotto il titolo di SANTA MARIA del CARMINE - Come meglio dimostreremo in altra parte del presente libretto - l'aviglianese ha sempre visto rappresentate ed incarnate le più profonde realtà ed aspirazioni della sua anima cristiana: una fede cristallina, che non viene mai meno di fronte alle vicissitudini dell'umana esistenza, ma che anzi rappresenta un tentativo di superamento e di orientamento verso il cielo; una bontà e semplicità di vita che tendono a realizzare ciò che veramente è essenziale nei rapporti tra gli uomini, una tensione di tutto l'essere verso il regno dei cieli.
La cara Madonna, invocata dagli aviglianesi con il titolo di Beata Vergine del Carmine, ha ancora una parola da dire agli uomini del nostro tempo: amate la giustizia, la carità .e la purezza dei costumi sulla base di una salda fede in Dio e nella sua parola.
E, dal "CARMINE" di Avigliano, punto di incontro di migliaia e migliaia di famiglie, cima dalla quale l'occhio si spazia su tutta una vasta plaga che sembra voglia abbracciare tutti e quattro i punti cardinali, il messaggio di MARIA, idealmente, si diffonde al di là dei ristretti confini aviglianesi, potentini e lucani, per raggiungere l'Italia, le Americhe, il mondo intero.

 

 

 

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