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Tursi: le Parrocchie


Tursi è divisa in tre parrocchie: Cattedrale, S. Michele Arcangelo e Collegiata insigne di S. Maria Maggiore; divisione antica e necessaria per la posizione topografica del paese.

La Cattedrale è in forma di una maestosa Croce latina, con tre porte nella facciata che guarda l'occidente. L'attuale facciata, di stile moderno, fu fatta costruire nel 1901 dal Vescovo Diocesano Monsignor Carmelo Puja, in occasione delle feste solenni che allora si fecero per l'incoronazione della statua della Madonna di Anglona. Vi è un gran campanile fatto a spese di Monsignor Sabbatino nel 1718.
Lo stucco è di ordine corinzo. Vi è un magnifico altare maggiore di marmo, color verde antico, con balaustra pure di marmo fatto a spese di Monsignor Ettore Quarti dei Duca di Belgioioso, milanese; e un organo maestoso situato infondo alla Chiesa, sul corso in prospettiva della porta maggiore. Vi si osservano due grandi Cappelloni che ornano le braccia della Croce del Tempio: quello a sinistra di chi entra, con altare metà di marmo e metà di stucco marmoreo, adorno di pitture e di stucca indorato, è dedicato alla SS. Annunziata, Titolare della Chiesa Cattedrale; quello a destra, è dedicato alla Madonna d'Anglona. Vi sono pure due piccole Cappelle, del SS. Sacramento e del S. Cuore di Gesù, entrambe fatte costruire da Monsignor Acciardi e restaurate da Monsignor Puja. Ai due lati dell'altare maggiore vi sono due grandi quadri artistici dipinti dal celebre F. De Angelis nel 1747: uno rappresenta le Nozze di Cana e l'altro la Moltiplicazione dei Pani. Purtroppo, quasi tutto il descritto, è andato perso nel disastroso incendio sviluppatosi nelle notti dell'otto e undici dicembre 1988. Il Palazzo Vescovile è situato poco distante dalla Cattedrale. Fu fatto edificare da Monsignor De Luca ed ingrandito da Monsignor Sabbatino come appare da stemmi vescovili situati sul portone. Arredato in seguito, con singolare munificenza, intorno al 1900, da Monsignor Pulvirenti. Grazie all'impegno costante e diligente di Monsignor Rocco Talucci, sia la Cattedrale che il Palazzo Vescovile, sono in piena fase di ristrutturazione.

La Chiesa di San Michele, situata sulla sommità del paese, è anche essa Parrocchiale. Quando la sede Vescovile da Anglona fu trasferita a Tursi, la Chiesa di San Michele fu dichiarata Cattedrale da Papa Paolo III, ma dopo pochi anni lo stesso Pontefice tolse il titolo di Cattedrale alla Parrocchia di San Michele e lo diede a quella della SS. Annunziata. Vi era il Rettore Curato che veniva eletto per concorso. Oggi è chiusa in attesa di una eventuale ristrutturazione.
Nel perimetro della Chiesa di San Michele è la Chiesa di San Filippo Neri, protettore principale del paese. E' a tre navi, adorna di buon stucco e di ottime pitture del tursitano Oliva (vissuto nel 1700), che rappresentavano vari episodi della vita del Santo. Fu essa fondata nel 1652 da Giulio Cesare Modarelli, il quale entrò in seguito a convivervi con altri sacerdoti del 6 novembre di detto anno, essendo in primo luogo dedicato a Santa Maria Maddalena Penitente.
Essendo soppressa la Congregazione dell'Oratorio per mancanza di soggetti, Monsignor Acciardi, dietro Bolla Pontificia e decreto del sovrano, chiamò l'altra Congregazione dei preti secolari della Missione di S. Vincenzo De Paoli. La statua del Santo fu portata nel 1672 allorché si fece nella Cattedrale la prima processione del Protettore del paese. Fu consacrata da Monsignor Sabbatino il 18 aprile del 1706 seconda domenica dopo la Pasqua.

Situata nel cuore della Rabatana è la Chiesa Collegiata insigne sotto il titolo di Santa Maria Maggiore, e, volgarmente, Madonna della Icona, la cui festività viene celebrata il 2 luglio. All'interno vi è una Catacomba, o sotterraneo Kjpogeum, di struttura gotica di varie scritture Sacre adornato.
Con affreschi molto belli del XVI sec. riconducibili a Simone da Firenze e ad allievi della scuola di Giotto, inoltre vi è collocato uno stupendo presepio in pietra viva realizzato nel XV sec., incerto è l'autore: chi sostiene sia stato lavorato da Altobello Persio e chi da un certo Stefano da Putignano, l'ultimo Preposto sosteneva con certezza quest'ultimo.
Sempre all'interno della Catacomba vi è un sarcofago in pietra dei Doria, Duchi di Tursi nel XVI sec.
Sopra, nella chiesa vera e propria sono da ammirare: il pregevole Trittico del sec. XIV della Madonna col Bambino in trono e scene della vita di Gesù e della Vergine attribuito Giotto, nonché affreschi bellissimi come quello de "La cacciata dei mercanti dal Tempio" e sulla porta Maggiore "La strage di Sennacherib". Da semplice parrocchia fu eletta in Collegiata dal Pontefice Paolo III con bolla del 20 settembre 1546. Prima della soppressione era ufficiata da dieci canonici e un Preposto Curato, unica dignità! Fino agli anni 1970 era rimasta come figura solo il Preposto.

da "Anglona e Tursi" di Salvatore Di Gregorio            


 

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