Ogni essere umano, le piante, gli animali e tutti gli altri esseri viventi nascono piccoli, o piccini che dir si voglia (di dimensioni ridotte, insomma) e poi, nella parte di vita, che per gli uomini é chiamata infanzia e pubertà, crescono, diventando grandi e, qualche volta, tutt’altro che rara, addirittura obesi, mastodontici. A parte i nani, i puffi e Berlusconi. Per loro non sono la natura ma anche le leggi e ogni altra vicenda è particolare e unica.
La vita per ciascuna specie è, più o meno lunga, e se per gli uomini ottant’anni appare un’età raggiungibile e superabile per i cani, ad esempio, si passa ai tredici, quattordici e, nei casi più longevi, ai diciotto, diciannove ché ogni anno del cane è paragonabile a sette del genere umano. La farfalla che vive, invece, un solo giorno già alle diciassette del pomeriggio ha le scatole piene e non vede l’ora di morire mentre la zanzara, che vive presumibilmente meno della farfalla, riesce a fare gli stessi danni della Lega Lombarda e proprio come questa ha proprie convinzioni e subdoli scopi.
Alle parole, invece, succede diversamente.
Infatti, ogni parola nasce “normale” e poi, per una strana coincidenza, o fatalità, cresce o diminuisce, a seconda delle circostanze, dell’uso e, qualche volta, anche delle abitudini o della semplice convenienza che, nella circostanza, conviene a chi la usa e, in moltissimi casi, ne abusa. In genere si usa aggiungere “ino” per diminuire e “one” per aumentare ma ci sono anche i casi che si usa “accio” come dispregiativo e lo stesso “ino” per ammorbidire.
Ma non bisogna fidarsi troppo di questa regola o consuetudine ché se il salone è l’accrescitivo della sala il mattone non è quello di matto e salino, non è il sale in tenera età o di modeste dimensioni.