Roberto Zito

 

 

L’acrobata


Funambolo
su corda tesa
dall’una all’altra sponda

ho attraversato il fiume.

Minuscolo è il mondo visto dall’alto/

formiche gli uomini che procedono

e svaniscono, pian piano, nella nebbia.

Sguardi fugaci/
ammirati hanno apprezzato le mie gesta

ma raramente il loro cuore m’ha cercato.

io più di loro li ho invidiati/

marinaio che segue la tempesta

e volge il capo alla terra in lontananza.

Movenze meccaniche di chi non può sbagliare/

un passo dopo l’altro/ in continuo equilibrio/

da sempre ho cercato la mia strada

ma sono stanco oggi e
                                         (spossate)
le mie membra non più hanno voglia di lottare.


“allentare la presa e lasciarsi cadere”

“rilassare i muscoli e lasciarsi andare”

Desiderio impercettibile/
realizzato prima ancora d’essere pensato.

Vento gelido si staglia sul mio viso

e con terrore aspetto la mia fine.

Presto il suolo accoglierà il mio corpo

e sarà scempio di vermi e di avvoltoi

la mia carne martoriata.

Un giro e un altro ancora/

un giro, un altro e un altro ancora.
Danza macabra nell’aria tersa del mattino.

Un minuto e un altro ancora/

un minuto, un altro e un altro ancora.
Precipitare verso il basso ed attendere l’impatto.

Strana sensazione
ruotare su se stessi in un vortice impazzito

con la fine che tarda a venire.


Strana sensazione davvero
                                      (amico mio)
aprire gli occhi e accorgersi
                                           (stupiti)
che
                        (risalendo la corrente)
non la morte ci brama ma un volo infinito.

Non la morte ci brama ma un volo infinito.

Olio e acrilico su tela
cm 0,60 X 1,10

 

  poesia successiva  >>>  


 

Home  R. Zito le poesie dall'entroterra
Elisia e la scatola del tempo in compagnia di Molì

 

 

 

 

[ Mailing List ] [ Home ] [ Scrivici ]

 

 

 

 

.