Roberto Zito
Il terrazzo di via Trono |
Rosso quadrato di mattoni. Terrazzo di magnolie e rose,
frontiera della mia infanzia. Sul tuo proscenio non restano che il cimitero dei frati e le
rovine di un antico castello. un coro di angeli nel presbiterio
di una chiesa? sulla cuspide di un campanile,
si illuse di sorreggere il cielo?
la pietra che sprofonda verso il
basso.
Auschwitz... confuso nel vento, è giunto il pianto di una madre che racchiuse (in un unico gesto) la deposizione dalla croce di tutti i
figli del mondo.
(in via Trono)
il silenzio dei sepolcri. di un falegname e di una sarta
che si è infranto l’urlo della
storia. verso monotono.
illuminate e sorrette da antiche architetture/in questa strada che, come la corda tesa di un arco,
segna un confine nella montagna di
argilla.
se stessa nel tentativo di affermare
un’idea. la tragica utopia dei vostri sogni?
Terrazzo di via Trono
tra magnolie e rose. Sul tuo proscenio non restano
che rovine e macerie.
monotona ripete il suo verso:
non è Giuda che ha tradito la storia una corona di spine. |
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