PROBLEMI E PROSPETTIVE NELLA CITTA'
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L'Ariston e la sua storia |
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Cinema, periferia alla riscossa
“Potenza città invivibile”: l’assunto non è nuovo,
ma, tempo fa, responsabili del potere pubblico, ma anche privati, si sono
adoperati per creare interessi nuovi e diversi nel capoluogo regionale per
rivitalizzare, ad esempio, alcuni “contenitori” presenti nella realtà
cittadina. Uno di questi è senz’altro rappresentato dal Cinema “Ariston” di
Via IV Novembre, chiuso all’utenza dal marzo del 1995.
L’“Ariston” sorge nel settembre 1955 per iniziativa
di Giuseppe Giugliano. Nel 1980 chiude per alcuni mesi, al fine di
consentire controlli derivanti dal sisma del 23 novembre dello stesso anno.
Altro “stop” nell’aprile ‘83, per l’Ariston e gli altri cinema della città,
per consentire controlli ed adeguamenti, sulla scorta delle conseguenze
dell’incendio del Cinema “Statuto” di Torino, che, lo ricordiamo, causò
ottanta morti. L’Ariston riapre nel settembre 1983.
Nuovo “stop”, questa volta definitivo, nel marzo
‘95, deciso dalla Commissione di Vigilanza per problemi di sicurezza.
Contemporaneamente, subentra nella gestione l’impresa dei F.lli Giuzio di
Potenza.
L’impresa Giuzio mette mano ai lavori sulla scorta
del progetto approvato dal Comune di Potenza. Il locale viene in parte
abbattuto. I lavori subiscono una sosta per una opposizione presentata dai
condomini del palazzo adiacente di Via IV Novembre, perché la nuova
costruzione avrebbe oscurato, a quanto pare, le loro finestre.
Viene redatto un nuovo progetto di variante,
regolarmente approvato dal Comune, che prevede una multisala e quant’altro
si addice ad una struttura cinematografica moderna. La chiusura dell’Ariston
doveva essere provvisoria, in modo da permettere la ristrutturazione della
sala e l’ampliamento dell’edificio per consentire lo svolgimento di attività
aggiuntive a quella cinematografica. Un primo progetto dell’architetto
Antonio Maroscia, approvato dal Comune prevedeva, oltre all’opera di
risanamento dell’area occupata dal cinema, la costruzione di uffici
direzionali e l’utilizzazione della sala cinematografica anche per attività
teatrali. I lavori non furono mai portati a termine. “La complessità
dell’intervento sul cinema Ariston, precisa l’architetto Giancarlo Grano del
Comune di Potenza, si deve, da un lato, alla particolare posizione della
struttura che rischia di creare un appesantimento volumetrico nell’accesso
al centro storico; dall’altro, all’inagibilità di una parte della struttura
che ne richiedeva la demolizione”.
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Cinema "2 Torri" |
L’ultima versione del progetto, presenta novità
interessanti ed è evidentemente pensata, come scrive Claudia Giordano dalle
colonne de “Il Quotidiano”, perché il cinema sia affiancato da
qualcos’altro, che con le sale ha poco a che fare, ma che, evidentemente,
renda più redditizio l’investimento: i film vanno bene, ma, e cosi va il
mondo, ci vogliono anche vetrine e caffè. Il “Nuovo Ariston”, disegnato
sempre dall’architetto Maroscia e dall’ingegnere Domenico Di Lorenzo, sarà,
si dice, anche centro commerciale e garage, si svilupperà su quattro livelli
e costituirà una cerniera di accesso al centro storico da via Mazzini.
Intanto, quello che resta dell’Ariston, continua ad
offrire uno spettacolo non consono alla realtà di un comune capoluogo di
regione, pur rappresentando, insieme al “Due Torri” (situato nel centro
storico, aperto nel 1957), al Cinema, Teatro “Don Bosco (rione
Risorgimento), Principe di Piemonte (rione S. Maria), ed alla sala aperta
all’inizio del 2003 nel Centro Sociale di “Malvaccaro”, (grazie al
sostanziale impegno del dinamico Aldo Santarsiero), una delle strutture
fruibili da parte dell’utenza.
Fiamma
Il cancello del cinema Fiamma è chiuso dalla metà
degli anni ‘80. Guardando attraverso le sbarre di ferro si riesce a
vedere la biglietteria. Il cartello, scrive Claudia Giordano su “Il
Quotidiano”, che informava i ritardatari se il film era già iniziato è
ancora appeso al suo posto. Vecchie lattine di birra, bottiglie vuote,
vetri: la quantità di oggetti sparsi sul pavimento testimonia lo stato di
abbandono.
Fino ad oggi non si è riusciti a
recuperarlo, ma nemmeno a svuotarlo completamente, levando via il cartello
della biglietteria e ogni traccia che potesse rivelare, anche a chi non ha e
non può averne memoria, l’identità della struttura. E' certo, per l’età che
ha, quella sala deve appartenere ai ricordi di più di una generazione di
potentini.
Dopo la chiusura, il Fiamma non è stato utilizzato
nemmeno per scopi diversi dall’attività cinematografica. Eppure l’edificio è
in pieno centro storico, proprio accanto al Teatro Stabile, quello che un
tempo gli faceva concorrenza, perché si poteva vedere un film con poche
lire, sedendo alla “picciunama”, si diceva, cioè sistemati alla meno peggio
sui palchetti più alti e quindi più lontani dallo schermo. Ma il cinema
“faceva sognare” e allora la scomodità non aveva importanza.
Prima di inaugurare il Fiamma, gli stessi
proprietari gestivano la sala “Roma”, il cui ingresso era posto allora sul
lato dell’attuale edificio parallelo alla facciata dello Stabile. A lavorare
come bigliettaio cera Vincenzo Buono, che oggi ha un grande negozio di
materiale elettrico.
“Nel ‘48, racconta, il cinema Roma era poco più che
un capannone, poi il proprietario ha voluto sistemarlo e nel ‘51 è nato il
cinema Fiamma. Ho lavorato solo al Roma, fino a quando sono iniziati
i lavori di costruzione della nuova sala, poi ho aperto il negozio”.
Un’attività di più di trent’anni, praticamente tutta la vita, lega
quindi i Romano (Padre e figli) al Fiamma. Furono costretti a chiuderlo, in
seguito ad una ordinanza dei Vigili del Fuoco, perché la struttura non aveva
uscite di sicurezza adeguate alle nuove norme. Da quel momento, fino ad
oggi, concretamente non è avvenuto nulla. Ma le cose potrebbero cambiare.
Nel ‘99, uno dei proprietari, ha presentato al Comune di Potenza una
osservazione con cui proponeva di ristrutturare l’edificio per farne in
parte un centro commerciale e in parte uffici direzionali.
La richiesta che, in via ufficiosa, era stata già
fatta all’amministrazione prima del ‘99, è stata sostanzialmente
respinta. “La presenza di uffici e attività commerciali proprio
nell’edificio del vecchio cinema creerebbe problemi di congestione ulteriori
nel centro storico, spiega il geometra Pino Brindisi del Comune, anche
perché non ci sarebbe la possibilità di parcheggiare”.
Tuttavia, interventi atti a recuperare l’edificio
sono previsti sia nell’ambito del Por (programma operativo regionale), con
utilizzo dei fondi dell’ Unione europea, che è in via di approvazione.
L’intervento dovrebbe realizzarsi nel secondo triennio del programma, quello
che partirà dopo il 2006.
La realtà di altre sale cinematografiche, grandi o
piccole che siano, aggiungiamo, appartiene alla storia della città di
Potenza.
È il “Moderno” la prima sala
cinematografica
Questa piccola e grande storia, nasce nel 1913 con
il “Moderno”, la prima sala cinematografica di Potenza, che nacque in Via
del Popolo. Nel 1923 apre i battenti il Cinema Teatro “F. Stabile”, situato
nella centralissima Piazza Prefettura. Una struttura che sollecita i ricordi
delle generazioni del passato, che utilizzavano questo importante
contenitore come uno dei pochi momenti di impiego del proprio tempo libero
che la realtà del tempo offriva loro. Era il tempo del rigore familiare, del
riserbo sessuale, del rispetto degli anziani e delle tradizioni, delle buone
abitudini e dei buoni sentimenti.
Era anche il tempo della “buona goliardia”. Di
ragazzi appartenenti a ceti di famiglie che vivevano di stenti, che, con
semplici escamotage, riuscivano ad evadere la sorveglianza delle maschere
“zi vit” e “la seccia” per assistere, dal maleodorante “loggione”, ai film
dell’epoca.
Uno sbiadito ricordo offrono, poi, la “Sala Roma”,
il cinema “S. Michele”, aperto nel 1948, l’Arena (49-50), sala sottostante
Palazzo La Vecchia, l’Eden (54-95), nei pressi della Stazione Inferiore.
Riapre il Cinema “Principe di Piemonte”
Potenza ha una nuova sala di proiezione. È stato
rimesso a nuovo il cinema Principe di Piemonte, con poltrone
imbottite, sistema audio dolby digital e una disponibilità di 250 posti. La
struttura è gestita dalla società Cinema & Cinema. Nel suo programma
proiezioni mattutine e attività teatrali per ragazzi, in associazione con
l’ABS che metterà a disposizione importanti segmenti del proprio cartellone.
“Le nuove esigenze dei cinofili potentini
richiedono un maggior numero di strutture che abbiano orari diversificati,
affermano Vito Ciuffreda e Vito Di Canio, contitolari della società Cinema &
Cinema. C’è un ritorno di appassionati al grande schermo, specie tra i
giovani. I cinema del capoluogo coopereranno tra di loro per soddisfare
tutti. Saranno previste anche convenzioni con associazioni e con il mondo
studentesco.
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il Centro Sociale di
"Malvaccaro" ha ora anche un cinema |
Un cinema nel centro sociale:
recuperato un nuovo spazio di aggregazione per i giovani
Un cinema nel Centro Sociale di Malvaccaro. È il
risultato di un’intesa a cui sono giunti il presidente del Centro, Aldo
Santarsiero, l’Amministrazione Comunale di Potenza e la società “Cinema &
Cinema”. In pratica a partire dal 9 novembre 2002 fino al 31 dicembre 2003,
il Centro sociale di Malvaccaro a Potenza diventerà una vera e propria sala
cinematografica. Per quattro giorni alla settimana, dal venerdì al lunedì,
si proiettano film di prima visione al prezzo speciale di cinque euro.
L’iniziativa è stata presentata, dal sindaco della
città, Gaetano Fierro, dall’assesore alla Cultura Giuseppe Messina, dai
responsabili della società “Cinema & Cinema” e dal presidente Aldo
Santarsiero.
Messina ha sottolineato che “questo progetto ha
carattere socio-culturale perché non solo punta a creare nuovi spazi di
aggregazione per i giovani, ma anche perché la programmazione
cinematografica sarà rivolta a proiezioni di particolare carattere sociale.
Un occhio di riguardo sarà riservato ai giovani, agli anziani e ai
disabili”.
Il primo cittadino di Potenza ha ricordato che
“questa è solo una delle tante iniziative che stanno contribuendo a
impreziosire la città e a far crescere la nostra comunità. Portare il cinema
a Malvaccaro è un segnale importante per le numerose famiglie che popolano
il rione e soprattutto perché si stabilisce un collegamento tra la periferia
e il centro. E poi, ha continuato Fierro, una società cresce e migliora
quando ci sono gli strumenti di confronto”.
Il presidente del centro sociale di Malvaccaro,
Aldo Santarsiero, ha ribadito che, oltre alla programmazione cinematografica
curata da “Cinema & Cinema”, “il centro continuerà a svolgere la sua
funzione polivalente e non verrà snaturato. Si organizzeranno ancora mostre,
convegni, cosi come è stato fatto fino ad ora. Questa intesa ci consentirà
di arricchire ulteriormente la nostra offerta. Infatti, si darà vita ad un
cineforum con temi a carattere sociale e con tavoli di discussione dopo le
proiezioni. Inoltre, ha detto Santarsiero, vi sarà spazio anche per la
proiezione, gratuita, di un film alla settimana”.
Cinema “Don Bosco”
Nell’immaginario collettivo il cinema “Don Bosco”
viene considerato una semplice appendice della parrocchia omonima, ma non è
così. Da molti anni a questa parte, rappresenta infatti un preciso punto di
riferimento per la gente. Per chi è a caccia di pellicole di primordine. Il
tutto si verifica grazie ad una efficace e puntuale organizzazione.
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