Il Convento e la Chiesa di San Francesco
d'Assisi
|
|
La monumentale chiesa di S. Francesco e
il chiostro |
I frati
minori fondarono dapprima il Convento nel 1265 e pochi anni dopo, nel 1274,
sui resti di un antico luogo di culto protoromanico, la Chiesa dedicata a S.
Francesco. Sul portale d’ingresso della Chiesa sono state scolpite le due
date: “Fun. Con. 1265” e “Fun. Ecclae 1274”.
Il Convento, che
originariamente si sviluppava su tre livelli, con al suo interno 40 stanze
ed un ampio chiostro, fu sede tra il XVI e il XIX secolo di un prestigioso
Studio Teologico. Nell’800, con la soppressione delle corporazioni
religiose, i frati francescani furono costretti ad abbandonare sia il
Convento che la Chiesa. Da allora la grande fabbrica conventuale fu oggetto
di diverse trasformazioni che ne ridussero di molto le dimensioni. Sui suoi
resti fu costruito l’attuale Palazzo del Governo. Nel 1500 i conti Guevara,
signori di Potenza, fecero ricostruire parte dell’originario chiostro da cui
oggi si accede, attraverso uno stupendo portale lapideo rinascimentale, al
Convento. Il portale d’ingresso di quest’ultimo è costituito da un arco a
tutto sesto polilobato, con decorazioni in stile durazzesco catalano, e
racchiude una porta lignea intagliata; al di sopra di essa vi è una finestra
ad arco inflesso, proveniente da una altro edificio e inglobata nella
struttura del convento nel 1940.
Le caratteristiche
stilistiche della Chiesa, tetto a spioventi, utilizzo della pietra a faccia
a vista, semplicità dell’ impianto planimetrico ad un’ unica navata, sono
soluzioni comuni a molte altre architetture religiose francescane. Si accede
alla Chiesa attraverso un portale in pietra calcarea in stile durazzesco che
racchiude una porta in legno di noce del 1499 di raffinata e di pregiata
fattura. La porta, una vera e propria scultura di gusto catalano, è decorata
di 54 formelle raffiguranti, partendo dall’alto, il monogramma cristologico
di S. Bernardino da Siena, sei differenti rosoni gotici, angeli reggenti un
cartiglio, suonatori e simboli francescani, immagini di aquile e scene di
vita francescana, uccelli cavalcati da figure umane, demoni alati. Sul lato
nord si erge il campanile a pianta quadrata che risale alla fine del XVI
secolo. Ai primi del secolo al posto dell’attuale cuspide piramidale c’era
una cupola orientaleggiante.
All’ interno l’unica
navata è chiusa da un’abside sottolineata da un arco trionfale ed una volta
a crociera poligonale con costoloni in pietra che si poggiano su capitelli
in stile tardo gotico. Con il restauro del 1952 furono eliminati il soffitto
a cassettoni del ‘600 e gli stucchi del 700, posti sulle pareti perimetrali,
con l’intenzione di ridare al Tempio il rigore e la semplicità del suo stile
originario.
Durante questi lavori
sono stati scoperti tre affreschi; sulla parete sinistra della navata si
trova una rappresentazione del martirio di S. Sebastiano, attribuito a
Giovanni Todisco di Abriola, mentre sulla parete destra due frammenti in cui
sono riprodotti le figure di S. Francelsco d’Assisi e Santa Chiara, entrambi
risalenti al ‘300. Sull’ altare è visibile un crocifisso ligneo policromo
del XVII secolo, mentre al centro della parete destra, si può ammirare il
sarcofago di Donato De Grasis, datato 1534, ricco uomo potentino che si fece
ritrarre sul sarcofago ancora da vivo. Accanto ad esso un’edicola custodisce
un icona bizantina del XIII secolo rappresentante la Madonna con il Bambino
Gesù, venerata come la “Madonna del terremoto” poiché particolarmente
venerata dai potentini a seguito del sisma del 16 dicembre del 1857
Ministero per i Beni e le
Attività Culturali - Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività
Culturali della Basilicata - Soprintendenza per
i Beni Artistici e per il Paesaggio della Basilicata - Comune di
Potenza - Lions
Club Potenza Pretoria -Anno
sociale 200l-2002 - Nuova Banca Mediterranea
-
Gruppo Banca
Popolare, Bari |