PINO GENTILE
 - La Città delle scale
 

- Capitolo IV -


Itinerario delle Chiese

La Chiesa della SS. Trinità

Via Cairoli con il nuovo "look" della facciata laterale della Chiesa della SS. Trinità


La celebrazione della Trinità è a Potenza un’istituzione antichissima e, come testimoniato da un documento del 1178, in cui viene richiesta la conferma degli ordinamenti della Chiesa di S. Michele e della SS. Trinità concessi dal Re normanno Ruggero II nel 1148, è plausibile collocare le sue origini anteriormente a tale data. Nel XVI secolo, come attestato dai verbali pastorali dell’epoca, la Chiesa aveva un impianto a tre navate e conservava al suo interno tredici o quindici tra cappelle ed altari.

 

il terremoto del 1857 provocò gravissimi danni alla fabbrica rendendo necessario un intervento di ricostruzione. il nuovo progetto previde un disegno dell’ impianto planimetrico ad un'unica aula a croce latina con i transetti della stessa profondità delle cappelle laterali. Oggi la Chiesa si presenta con le pareti in pietra, la facciata principale con un grande portale e due nicchie vuote, intervallate da paraste e lesene ornate con capitelli in stile corinzio. La parte alta è resa snella da grandi finestre ed è chiusa da una copertura a due spioventi, che sulla facciata danno vita ad un alto frontone a due luci con timpano cieco. Durante i lavori di consolidamento nel 1979 furono rinvenuti alla base del campanile una lapide tombale, datata 1666, ed un arco in pietra calcarea, lavorato con elementi seghettati con una nicchia che conservava un affresco.

 

Entrando, lungo la parete destra, troviamo il primo altare del XIX secolo, e su di esso, nella nicchia, una scultura lignea policroma del XVIII secolo di San Vincenzo Ferrer. Subito dopo si apre l’ingresso laterale, su via Pretoria, che nella parte interna racchiude in una lunetta una tempera su tavola del ‘500 in cui è raffigurata l’Annunciazione. Il secondo altare, in marmi policromi, è della seconda metà del 700 e nella nicchia vi è la statua lignea della Madonna delle Grazie. La zona absidale, in cui si trova l’altare maggiore, opera marmorea del XVIII secolo di pregevole fattura, risulta essere schiacciata ed abbraccia il presbiterio, sovrastato da una balconata con archi a tutto sesto, tra i quali si susseguono le carme dell’organo. Il catino absidale è decorato da un reticolo di figure ellissoidali a due punte, in quella inferiore vi è una fiammella simbolo dello Spirito Santo. Successivamente, lungo la parete sinistra, si susseguono quattro cappelle in cui sono collocate dapprima un altare sormontato da un Crocifisso ligneo del XVIII secolo; poi una lapide commemorativa dedicata ai caduti in guerra; ed infine nelle due successive sono racchiuse la statua di Sant’Anna e di S. Francesco Saverio.

il soffitto, cassettonato, ha al suo centro una pregevole tela di Mario Barberis raffigurante la SS. Trinità. I dipinti che si trovano al di sopra del cornicione e le iscrizioni, sono del pittore Mario Prayer, datati 1934.

 

Nella sacrestia sono conservati tre dipinti: la Madonna e S. Luca, del 1738; la Madonna con il Bambino e Santi del ‘600; la Madonna e Santi della seconda metà del XVIII secolo. il patrimonio artistico della Chiesa è ben più ampio di quello visibile oggi, tra queste opere vi sono: la Deposizione, del XVI secolo, la Madonna della Sanità del Pietrafesa, datata 1606, Santa Barbara e Santa Maria Maddalena, entrambe del settecento.

 

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